domenica 12 luglio 2009

GRILLO TSUNAMI

Se la candidatura di Grillo alle primarie del PD fosse stata annunciata il primo di aprile sarebbe sembrata poco più di uno scherzo non troppo riuscito. Invece siamo in pieno luglio, appena reduci dal G8 che ha rinforzato la 'credibilità' di Berlusconi, dagli inviti del capo dello Stato a smorzare i toni e prossimi alla battaglia interna al PD per la nomina del nuovo segretario, che senza questa incredibile novità si sarebbe delineata stata grigia e monotona.
Sicuramente questo annuncio-shock scatenerà forti reazioni anche all'interno del popolo dei grillini, tra chi sosterrà appasionatamente il comico genovese e chi si sentirà in qualche modo tradito o quantomeno sconcertato per il fatto che, per la prima volta, Grillo esprime una precisa scelta di campo all'interno del panorama politico italiano.
Grillo viene spesso denigrato come un demagogo populista, un miliardario che incanta poveri ebeti arricchendosi grazie ai loro sogni e alle loro speranze con gli spettacoli, i DVD, i gadget, ecc. In effetti se Grillo non fosse il primo contribuente della provincia di Genova sicuramente non avrebbe avuto il tempo e la possibilità di diventare un 'cittadino informato', come ama definirsi, e non avrebbe potuto sostenere le campagne e le iniziative che lo hanno consacrato. La sua coscienza sociale è sempre stata un continuo working progress, per cui non c'è da stupirsi se siamo passati dal Grillo di una decina di anni fa che spaccava computer negli spettacoli a quello attuale strenuo sostenitore delle virtù della Rete. Oggi Grillo non rappresenta solo una persona, ma un movimento che ha arricchito il comico nonché un discreto numero di cittadini italiani; personalità come Pallante, Petrella e Travaglio (solo per citarne alcune) hanno portato dei contributi che non si possono più separare dalla sua figura, e i V-day sono state manifestazioni autenticamente popolari e non semplici bagni di folla volti a tributare qualche nuovo culto della personalità, e tutto questo senza alcuna promozione televisiva.
Sempre attaccato con accuse di 'antipolitica', populismo e quant'altro, pochissimi si sono presi la briga di riflettere sulle proposte del movimento di Grillo, che sono state esplicate in documenti come le Primarie dei cittadini del 2006 e la Carta di Firenze del 2008 nonché nelle proposte di referendum e di leggi di iniziativa popolare. Ricordiamo le principali:
- abolizione delle legge 30 (la cosidetta legge Biagi)
- introduzione di norme per il risparmio energetico e le energie rinnovabili
- acqua come bene pubblico non privatizzabile
- limite di due mandati per i parlamentari
- divieto di candidatura per chi ha subito una condanna passata in giudicato
- favorire la connettività e l'accesso a Internet
Sono tutti temi sicuramente di 'sinistra', e che collidono fortemente con l'atteggiamento tenuto più o meno da tutti i leader del PD, che hanno sempre parlato di flessibilità 'buona', di inceneritori e grandi opere, di privatizzazioni e che non hanno mai voluto affrontare la questione morale dentro e fuori il partito legittimando di fatto Berlusconi. Malgrado tutto, il popolo del PD è ancora fatto da gente di sinistra che in gran parte votava per il PCI e che si riconosce nelle tematiche grilline, senza magari condividerne i toni, le zoccole e i vaffanculo, ma indubbiamente Grillo spesso dà voce anche alle frustrazioni neanche troppo nascoste palpabili all'interno di un elettorato che vorrebbe un opposizione a Berlusconi e una svolta nel Paese e non le vede.
Il richiamo fatto dal comico a Berlinguer è particolarmente importante non tanto perché sia stata una figura infallibile (anzi, i suoi errori nella gestione del 'compromesso storico' e nella selezione dei quadri dirigenziali del PCI sono stati gravi) ma perché riusciva a dare alla sinistra speranza, vitalità e fiducia che non si sono mai più riviste, e che il movimento di Grillo può restituire.
Gianfranco Funari, che quanto a finezza non era certamente da meno, parlava della necessità "mettere un dito nel culo al futuro"; candidandosi alla guida del PD è come se Grillo infilasse l'intero braccio.

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