giovedì 1 aprile 2010

Ratzinger ovvero l'eversione della legge

Forse hanno proprio ragione i cattolici integralisti alla Binetti quando sostengono che le parole del Papa vengono ingiustamente strumentalizzate da mass-media miscredenti; ad esempio, riguardo alle recentissime esternazioni sul dovere del cattolico a trasgredire il diritto non in linea con la dottrina della Chiesa, Ratzinger non si è limitato solo a incoraggiare l’obiezione di coscienza contro l’aborto in tutte le sue forme, ha anzi specificato che si trattava solo di “un esempio”. Il suo discorso è stato molto più complesso e articolato.
"La lotta dei cristiani consisteva e consiste - ha detto Ratzinger - non nell'uso della violenza, ma nel fatto che essi erano e sono tuttora pronti a soffrire per il bene, per Dio. Consiste nel fatto che i cristiani, come buoni cittadini, rispettano il diritto e fanno ciò che è giusto e buono. Consiste nel fatto che rifiutano di fare ciò che negli ordinamenti giuridici in vigore non è diritto, ma ingiustizia."
Ha poi aggiunto: "La lotta dei martiri consisteva nel loro 'no' concreto all'ingiustizia: respingendo la partecipazione al culto idolatrico, all'adorazione dell'imperatore, si sono rifiutati di piegarsi davanti alla falsità, all'adorazione di persone umane e del loro potere". Estrapolate dal loro contesto generale, sembrerebbero quasi affermazioni di un predicatore della teologia della liberazione e, se i cattolici le prenderanno alla lettera, dovremo aspettarci da loro comportamenti molto radicali quasi ai limiti dell’eversione.
Infatti, alla luce di queste premesse, sarà impossibile non opporsi a tutti i tentativi di trasformare la legge nella tomba del diritto, privilegiando il più forte e il più ricco e trasformando l’apparato giudiziario in una macchina repressiva nei confronti dei più deboli. Sarà necessaria quindi una violazione sistematica di leggi come la Bossi-Fini, che introducono il concetto di ‘colpa d’autore’ di hitleriana memoria attraverso la condanna penale della clandestinità, e più in generale di tutte quelle norme che creano disparità sociale in base al paese di provenienza e/o al colore della pelle.
I martiri a loro tempo non hanno dovuto affrontare problematiche come quella della privatizzazione dell’acqua, ma siamo sicuri che oggi combatterebbero in prima linea contro la trasformazione di un bene (o meglio, di un vero e proprio dono di Dio, per il credente) in un lusso privato da pagare profumatamente. E quanto al rifiuto dell’ “all'adorazione di persone umane e del loro potere”? Vi viene forse in mente qualcuno in particolare noto per le sue tendenze, per così dire, neopagane? Di sicuro gli abortisti non sono conosciuti per ricevere particolari adorazioni.
Ecco quindi che la sortita di Ratzinger potrebbe non solo ricevere il plauso di Cota e del PDL, ma anche stimolare reazioni inaspettate da parte di persone di orientamento alquanto differente.

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