sabato 29 maggio 2010

Nani e giganti

"È importante sviluppare piani di consolidamento fiscale di medio termine credibili e trasparenti. Li attueremo in modo che non mettano a rischio la crescita". Questa è la lapidaria sentenza emersa dal vertice ministeriale OCSE: mentre la crisi devasta le economie aumentando la povertà, la disoccupazione e sconvolgendo i regimi di vita di gran parte degli abitanti del pianeta, ecco la solita giaculatoria a difesa della crescita economica, senza se e senza ma. Neppure di fronte alla gravissima crisi ecologia della Louisiana, dettata proprio da quel genere di politiche volte a innalzare il PIL, si è avuta un po' di decenza. Secondo Tremonti questo vertice avrebbe fatto felice Marx, perché avrebbe messo d'accordo imprenditori e parti sociali, ma forse anche Machiavelli e Freud potrebbero dire la loro: il primo troverebbe l'ennesina conferma sul fatto che gli uomini, per la loro volontà di potenza, non ci penserebbero due volte a massacrare il loro stesso pianeta (l'homo homini lupus in confronto a quello di oggi era un'educanda, e la "golpe e il lione" oramai sono a rischio estinzione), mentre forse il padre della psicanalisi, in questo tentativo patetico di rimediare alla situazione con soluzioni già sperimentate quanto fallimentari, forse ci vedrebbe qualche influenza dell'inconscio.
Come si sa, siamo nani sulle spalle di giganti come questi grandi pensatori del passato: ma forse è meglio non farsi troppo notare e rimanere invisibili come pulci (per decantare fastidiosamente le ragioni della crescita), che al gigante non venisse voglia di levarsi di dosso qualche pericoloso parassita.

lunedì 3 maggio 2010

Cronaca da un mondo parallelo(?)

Nella notte del 30 aprile un suv imbottito di esplosivo è esploso nei pressi di Time Square, creando una mortale palla di fuoco che ha ucciso decine di persone e causato un numero imprecisato di feriti. L'attentato è stato immediatamente rivendicato dall'organizzazione terroristica Al Qaeda.
Il presidente Obama ha subito commentato che questa azione terroristica non muterà la strategia politica degli Stati Uniti, e in queste ore sta preparando l'invio di nuove truppe in Afghanistan, dove la NATO a partire da domani rafforzerà le manovre
militari con nuove azioni di bombardamento.
Dopo le aspre polemiche e le divisioni sorte a causa dell'approvazione della riforma sanitaria, della proposta di riordino della finanza e della recente marea nera provocata dal collasso di un pozzo di petrolio offshore della BP, il paese si è ritrovato finalmente unito in una sola voce: il segretario di stato ha immediatamente annunciato agli americani uno sforzo comune che prevede sacrifici e rinunce per la difesa della libertà, che diventerà l'obiettivo prioritario dell'Amministrazione. Oggi a Washington il governo si è riunito con i vertici dell'establishment del mondo dell'economia per stanziare un miliardo di dollari a sostegno dell'attività industriale militare e civile degli USA. Alla fine del summit è stato diramato un comunicato che ostenta ottimismo, malgrado il tragico evento: "L'America non cambierà".