sabato 24 luglio 2010

Fascino atomico

Herbert Marcuse ha teorizzato il dominio incontrastato della scienza e della tecnica come tratto caratteristico della condizione di 'schiavitù liberatoria' della società dei consumi, evidenziando come la scienza riesca a far sembrare razionali anche ciò che con la Ragione a ben poco a che fare. Peccato che il filosofo tedesco, oggi ritenuto per lo più un 'cattivo maestro' oramai obsoleto, non abbia potuto conoscere Umberto Veronesi, l'oncologo senatore del PD entusiasta dell'energia atomica, che Berlusconi vorrebbe presidente della nuova Agenzia Atomica. L'intervista rilasciata a Repubblica (http://www.repubblica.it/politica/2010/07/24/news/veronesi_nucleare-5790768/?ref=HREC1-10) fa riflettere su molte cose, e non solo suMarcuse. Basta anche solo leggere questo breve estratto:

"Sono uno scienziato, la scienza smonta le paure. Mi affascina il pensiero che un neutrone scagliato contro un atomo di uranio possa far scaturire una quantità di energia così gigantesca da risolvere buona parte del fabbisogno energetico del mondo. Il nucleare può affrancarci dalla dipendenza dal petrolio, un giogo che ha scatenato sanguinosi conflitti. Una fonte dannosa alla salute dell'uomo e a rischio di immensi disastri ambientali come dimostra la recente catastrofe alla Bp".
Nessuna alternativa?
"In questo momento no. Per il solare ritengo sia necessaria una politica di grandi investimenti nella ricerca oggi non attuabile. Le potenzialità del solare sono molto elevate, ma la tecnologia è in ritardo e i soldi per accelerarla non ci sono".
Che cosa risponde all'opposizione degli ambientalisti?
"Sono molto influenzato dalla matematica e dalla fisica, mi sono battuto perché le innovazioni nella fisica fossero introdotte nella medicina e nelle terapie per la cura del cancro. Non mi nascondo certo che la costruzione di centrali nucleari sia un'altra cosa, sia materia delicatissima e non priva di rischi, ma il pericolo di un incidente, l'unico per la salute connesso al nucleare, è ormai vicino allo zero. Credo che questa sia un'opinione condivisa dalla maggior parte degli scienziati".

Veronesi in poche righe mette molta carne al fuoco, con tematiche che potrebbero richiedere libri interi per dare risposte adeguate. Proviamo a fare una sintesi:
1) che lo scopo della scienza sia "smontare le paure" sembra opinabile. Si pensava che la scienza rispondesse alla definizione che si trova anche su Wikipedia: "Per scienza si intende un complesso organico di conoscenze ottenuto con un processo sistematico di acquisizione delle stesse allo scopo di giungere ad una descrizione precisa della realtà fattuale delle cose e delle leggi in base alle quali avvengono i fenomeni". Quindi può demolire paure o rafforzarle; questa visione 'rassicuratrice' della scienza, anche senza essere Marcuse, risulta alquanto sospetta perché fortemente ideologica.
2)il freddo e razionale scienziato si affascina all'idea di un atomo che va a sbattere rilasciando una quantità enorme di energia; forse non lo sa, ma lo stesso sentimento era provato da diversi scienziati del progetto Manhattan, malgrado la loro repulsione all'idea dello sterminio che avrebbe provocato la bomba atomica. In tutto questo c'è ben poco di scientifico e razionale, sembra forte il rischio di confondere realtà e utopia.
3) l'energia nucleare come 'ribelle' alternativa al nucleare non regge. Basta pensare a George W.Bush, il presidente petroliere che però era anche fanatico del nucleare, nonché della guerra, l'incubo da cui l'atomo dovrebbe affrancarci. Si sono mai viste campagne pubblicitarie di BP o Shell contro il nucleare? In genere i loro obiettivi sono altri.
Nucleare e combustibili fossili hanno invece molto in comune, in particolare la tendenza a rendere il cittadino-utente passivo e dipendente nei confronti del fornitore di energia, e più in generale nei confronti di chi detiene il potere.
4) se ne sono sentite tante sulle energie alternative, ma che un sostenitore del nucleare abbia la sfacciataggine di dire che 'costano troppo' è davvero il colmo. Il solo piano tra Enel ed Edf (l’ente energetico francese), in particolare, coprirà 16-18 miliardi di euro in investimenti. Se provassimo a destinare un po' di questi fondi al risparmio energetico e alle energia alternative, chissà, forse i risultati affascinerebbero anche il buon Veronesi.

Per quanto riguarda il PD, per ora si sono solo levate solo proteste legate al fatto di accettare una poltrona da Berlusconi; sul nucleare non si sono espressi perché notoriamente è un progetto condiviso da molti anche dentro il centro-sinistra. Le fascinazioni del PD, si sa, non sono meno inquietanti di quelle di Veronesi...

Nessun commento:

Posta un commento