giovedì 13 ottobre 2011

Draghi di guerra

E' solo una casualità, ma fa una certa impressione che il penultimo discorso di Draghi alla Banca d'Italia sia quasi contemporaneo alle minacce USA verso l'Iran per un presunto complotto contro l'ambsciatore saudita in America. Entrambi i fatti potrebbero rappresentare le due linee guida del futuro: da una parte la 'crescita' contro la lotta al debito, e dall'altra la guerra come strumento dei problemi economici e come fonte di accaparramento delle ultime risorse rimaste. Draghi, a differenza di molti politici, non pecca di chiarezza: "la politica superi le fazioni", appellandosi all'orgoglio nazionale italiano. Eppure l'ex (?) uomo di Goldman Sachs, che passa per uomo di grande cultura, dovrebbe sapere che nel momento in cui annuli la differenza uccidi la politica. E se ha ragione Von Clausewitz, cioé che la guerra è "la prosecuzione della politica con altri mezzi", allora il futuro che ci prospetta Draghi l'impegno politico coinciderà con il bombardamento di Teheran o altre città di stati-canaglia.

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