giovedì 10 maggio 2012

E uscimmo a riveder le stelle...

Il presidente Napolitano o la sua imitazione di Sabina Guzzanti (non certo quella bonaria di Crozza) ci ha fatto sapere che quello del M5S non è un 'boom', mentre Monti sostiene addirittura che il risultato elettorale rafforzi il suo governo. Secondo il presidente di PAEA Paolo Ermani, il successo del M5S e l'astensionismo rappresentano la fine della politica novecentesca basata sulla leadership, giudizio che condivido ma solo parzialmente. Che cosa farà adesso il M5S? Come si comporteranno i suoi eletti, tra cui il neo sindaco di Sarego, il quale annuncia che con lui 'inizia la terza repubblica'? Le alternative sono sostanzialmente tre: 1) instradarsi in un percorso simile a quello della Lega delle origini, ossia trasformarsi gradualmente da movimento di lotta e protesta a membro a pieno merito della partitocrazia di Destra o Sinistra. Sinceramente, penso che anche gli amtigrillini più indefessi dovrebbero trovare difficile questa possibilità, perché M5S e Lega hanno trascorsi completamente diversi. La base dell'elettorato leghista non è quella grillina, e difficilmente seguirebbe ancora Grillo se si convertisse all'ortodossia politica così come i padani hanno seguito Bossi folgorato sulla via di Arcore. 2) dissolversi come neve al sole. Oramai un movimento che a livello nazionale vale il 7-8% non può più essere (per fortuna) granitico al suo interno, cominceranno a emergere opinioni diverse, desiderio di uscire dalla Rete e di confrontarsi con persone e movimenti con i quali si sentono delle analogie, come Movimento Decrescita felice, Alternativa e altre. Qui Grillo e il suo isolazionismo possono davvero fare danni, e sinceramente l'ipotesi di fatwe da Genova contro grillini dissidenti colpevoli di gravi peccati come apparire in TV, partecipare alla riunione di un altro movimento o semplicemente di farsi notare la vedo molto elevata. E' la situazione in cui la 'democrazia diretta' tanto decantata dal M5S si scontra contro le 'scelte dirette' del grande non-capo, ben spalleggiato da gente come l'autore del seguente commento estratto dal blog di Grillo (gli errori di italiano sono dell'autore): Gentile BLOG il movimento 5 stelle è ancora un bambino piccolo come entità (2 anni e mezzo)e come tale ha bisogno E DEVE avere assolutamente una guida forte, non c'è niente di male ad ascoltare il PAPA'dare indirizzi su come si debba affrontare questa VECCHIA BAGASCIA NAVIGATA che sono i politici di oggi ANZI LO DEVE FARE. Sicuramente ne sa moolto di più e DEVE DECIDERE aNCHE A COSTO DI SEMBRARE ANTIDEMOCRATICO. SI ASPETTI di avere almeno 18 anni prima di contestare il genitore, non è una battuta ma la realta. Sicuramente visto il diktat (come dice qualcuno)di non mischiarsi in tv con questi qui è perche c'è gia stato (e ci sarà stiamone certissimi) qualcuno nel M5S che scalpita ad esternare in televisione, nei talk show ecc..dove pullulano i grandi BABAU, è un errore. Non si fà si verrebbe mangiati sul loro terreno preferito e anche se invece gli si risponde perfettamente come meriterebbero rimane che non si deve discutere con questi, NON C'E NE' MOTIVO. Non si vuole questo dal M5S. Ve la immaginate una discussione tra M5S con un gasparri, una santanche' un veltroni un d'alema un formigoni? PEGGIO DI UN FILM DEL TERRORE PER CHI ASCOLTA! Visto che questi personaggi VIVONO DI CHIACCHIERE TELEVISIVE lasciamoli nella LORO MELMA, sono come --APPESTATI-- E AVVICINARSI E' PERICOLOSO. ALLA LARGA. E comunque.. credo che Nessuno sia obbligato a rimanere nel movimento. E che due palle con queste storia del non obbligo... 3) Ma voglio essere per una volta ottimista. Voglio pensare che i grillini smetterano di sentirsi tali - ossia dei bambini insicuri bisognosi di una guida - per essere liberi ed emancipati, riconoscenti ma liberi ed emancipati. Che guarderanno intorno a loro e che scopriranno che ci sono persone che non solo condividono ideali simili, ma dalle quali potrebbero imparare molto. Ieri Grillo, scrivendo un post spudoratamente rubato a Debora Billi, scrive "O Nikos o Beppe", riferendosi alla vittoria del movimento neofascista greco guidato da Nikos Michaloliakos. Ha ragione, ma forse Grillo dimentica che i fascisti sono tali proprio perché ritengono se stessi il centro del mondo e non riescono a concepire qualcosa di altrao da sé. E se il nostro destino è farci guidare un capo o non-capo, allora i fascisti sono capi migliori di qualsiasi comico.

martedì 1 maggio 2012

Tutto il Grillo che canta

Quando i media ti vogliono distruggere usano sostanzialmente due tattiche: o ti ignorano completamente oppure passano al setaccio tutto quello che fai e che dici per cercare il motivo di scandalo. Con Beppe Grillo sicuramente sono passati alla fase 2. Intendiamoci: Grillo sembra fare di tutto per soddisfare i suoi detrattori, imbarcandosi in una pericolosa dichiarazione a Palermo dove lo Stato viene dichiarato peggiore della Mafia perché questa almeno non strangolerebbe le proprie vittime. Non soltanto è falso - come ha ricordato giustamente la vedova di Libero Grassi - ma è anche pericoloso perché la Mafia vive di messaggi in codice e può facilmente fraintendere certi sottesi: e il M5S è giovane e poco radicato, quindi facilmente a rischio di infiltrazioni. Ma c'è un altro modo di declassare il fenomeno Grillo/M5S, ossia quello di celebrare anticipatamente un grosso successo - ieri a Otto e Mezzo la Gruber ha presentato Grillo come il trionfatore delle prossime Amministrative o qualcosa del genere - sproporzionato rispetto alle attese credibili, con il risultato a giochi fatti di far sembrare deludente un risultato positivo, che potrebbe attestarsi sul 6-7%. Ma possiamo credere che Beppe Grillo, il più travolgente one man show italiano, davvero non si renda conto di questi rischi? Davvero, ora che ha voltato le spalle anche agli ex amici (Santoro, Fatto Quotidiano) pensa davvero che il modo migliore per spingere il M5S sia quello di far parlare di sé fino ad oscurare le ragioni del proprio movimento? Non lo sapremo mai con certezza. Di sicuro Grillo prosegue la tattica bianco-nero improntata al 'con me o contro di me'. E quanto affermò alcuni anni fa Maurizio Pallante, rinunciando alla candidatura a presidente della regione Piemonte il M5S, suona fortemente profetico: "I meriti di Beppe sono enormi, io lo stimo e lo apprezzo moltissimo. Beppe ha fatto e sta facendo qualcosa di eccezionale nel panorama del nostro paese... È diventato, penso oltre le sue aspettative, il referente politico di attese, speranze, desideri di pulizia e di riscatto. Ma la struttura a cui ha dato vita, pur essendo stata adeguata al compito di far irrompere queste tematiche in strati molto vasti dell’opinione pubblica italiana, non mi sembra adeguata alla fase successiva: il faticoso cammino di una progettualità capace di disegnare un mondo diverso... Troppi ne restano fuori. A qualcuno mi sembra che sia anche stata chiusa la porta. Forse per buone ragioni, ma non è stato possibile discuterle".