giovedì 21 marzo 2013

5 Stelle di dolore

Vedo che la tendenza dominante della maggioranza delle persone di sinistra in Italia, deluse dall'esito elettorale, è di fare le pulci al M5S. Credo che si tratti di un atteggiamento estremamente sbagliato e fazioso, animato dal desiderio di attaccare quello che - a torto o ragione - viene visto come il 'nemico' che ha attinto da un bacino elettorale potenzialmente favorevole; ma forse c'è anche di più.
La sinistra deve riflettere sulla sua sostanziale estinzione, ma per farlo occorre evitare pensieri osceni, il peggiore dei quali è sicuramente l'idea che sarebbe stata meglio una netta vittoria del PD - 35%  dei voti, per intenderci -  e il superamento dello sbarramento da parte di Rivoluzione Civile, piuttosto che l'esito effettivo che ha visto la sconfitta dei tre maggiori contendenti (PD, PDL, Lista Monti) e il trionfo grillino. Si tratta di una forma mentis da perfetti reietti del PD, assurda da parte di gente capace di ripetere all'infinito che 'il PD non è più di sinistra'. A meno che, e forse è una triste verità, così come il socialismo sovietico non era il vero socialismo ma era comunque il socialismo 'reale',  PD e SEL rappresentino la sinistra 'realmente esistente'. Se il cattolico Papa Bergoglio vi è più simpatico dell'ex comunista Napolitano, forse avete qualche motivo su cui riflettere...
Estono molti profili discutibili sul M5S, ma non è una critica faziosamente di sinistra che può essere costruttiva. O si capisce il significato dell'elezione dei candidati grillini, quelli di cittadini investiti del ruolo di cani da guardia della politica e quindi necessariamente fuori dagli schemi tradizionali, o altrimenti è meglio tacere. E' assurdo lamentarsi dell'atteggiamento di chiusura nei confronti della televisione e dei giornalisti in generale (di fatto l'elemento che rende speciale e sui generis il M5S) e di loro ipotetiche violazioni della costituzione per la volontà di non concedere la fiducia ad alcun governo ma di valutarlo sui singoli provvedimenti; non ha senso esaltare i comportamenti di Grasso e Boldrini e l'improvvisa svolta 'anti-casta' del PD, facendo finta che ciò non sia dovuto al bisogno di rifarsi una verginità politica persa da tempo.
Il M5S andrebbe sfidato sul vero terreno di battaglia politico, ossia la capacità di rigenerare la società attraverso un nuovo spirito comunitario, che ai grillini riesce solo parzialmente in Rete. Purtroppo, su questo terreno la sinistra ha già fallito da tempo.

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