mercoledì 10 aprile 2013

Dont'cry

I morti vanno sempre rispettati, a prescindere, tuttavia ciò non significa essere moralmente obbligati a piangere tutte le persone che lasciano questo mondo. Personalmente non ho pianto per la scomparsa di Ronald Reagan nove anni fa e oggi non mi unirò al coro di cordoglio per Margareth Thatcher. 
Questi due, con il loro operato politico, hanno fatto molto di più che implementare un'ideologia politica iniqua o attaccare le persone più indifese della società- si ricordi che la lady di ferro è passata alla storia come un'eroina per la sua intransigenza contro i minatori, forse la categoria di lavoratori più a debole e a rischio che esista. Hanno fatto molto di più: hanno sdoganato l'idea che la concorrenza debba essere il valore umano fondamentale perché "esistono gli individui, non la società"; in nome del peggior darwinismo sociale, hanno precarizzato la vita di milioni di persone ed esaltato poche decine di speculatori - i guru del capitalismo finanziario - a mentori della nuova era neoliberale. Se il liberalismo classico voleva porre dei limiti all'ingerenza dello Stato nel mercato, con il neoliberalismo lo Stato ha riscoperto le sue origini hobbesiane, rispolverando l'aspetto del Leviatano per imporre il principio della concorrenza (spesso travestito sotto spoglie più nobili, quali 'merito')  e della mercificazione di ogni aspetto della vita umana. 
Certo entrambi gli statisti, specialemente l'attore statunitense, difficilmente possono aver concepito personalmente questo grandioso progetto di dominio e trasformazione antropologica: è più probabile che siano stati i meri esecutori di un piano ordito da ben altre raffinate mente, quali la Trilaterale, il Bilderberg e simili. Qualunque sia la verità, sta di fatto che hanno messo personalmente la faccia su politiche dissennate che oggi rischiano di portarci al collasso sociale ed ecologico, traendone per di più enormi benefici personali. Se oggi siamo messi csì male, lo dobbia moltissimo a loro.
Quidi aut aut: o commemoriamo le morti delle persone che si sono suicidate vedendo la propria dignità compromessa dagli effetti della crisi, oppure piangiamo la Thatcher; terzium non datur. 

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