martedì 23 luglio 2013

La goccia e il vaso

Esiste un motivo per cui degli Stati capaci di chiedere ai propri funzionari di compiere atrocità terribili, anche pubblicamente, chiedono la testa di ministri che commettono leggerezze quali non pagare i contributi alla governante e simili. Lo Stato-nazione, contrariamente ai tanti che ritengono la sua esistenza 'naturale' e 'atavica', è in realtà un misto di utopia e di coercizione, essendo l'unica forma di associazione umana obbligatoria. Hobbes, Locke e Rousseau hanno legittimato la sua esistenza parlando di un misterioso 'contratto di sociale' di cui nessuno ha mai trovato traccia, e che comunque non potrebbe impegnare in eterno anche le generazioni future del tutto ignare di questo accordo.
Lo Stato-nazione si fonda sull'idea per cui i membri dell'entità statale non solo riconoscono tra di loro una comunanza culturale, ma pensano che questa abbia anche risvolti politici ed economici: per tale ragione, gli abitanti di Corsica e Sardegna ad esempio devono sentirsi separati tra loro - per quanto le coste delle due isole siano visibili a occhio nudo - e provare invece una comunanza con Parigi e Roma.
Se viene meno questa credenza, crolla di colpo tutta l'impalcatura ideologica di legittimazione. Succede come a un cristiamo che, da un giorno all'altro, smettesse di credere in Dio: Papa, cardinali, vescovi, Vaticano ecc. che prima avevano un significato profondo, diventerebbero solo inutili e costosi orpelli burocratici. Né più né meno accadrebbe per Presidenza della Repubblica, Parlamento, Governo e quant'altro.
Quando i politici dimostrano 'senso dello Stato' dimettendosi in seguito a scandali ed errori, di fatto compiono un'importante opera di propaganda, che a poco che fare con l'etica. Il famoso caso Watergate, che vide implicato Richard Nixon, non fa eccezione: rispetto ai crimini commessi - basti pensare all'eliminazione anche fisica di dissidenti politici attraverso il programma segreto COINTELPRO o i bombardamenti del Laos e della Cambogia - aver piazzato qualche cimice nei locali di una convention dei Democratici è come fare un piccolo taccheggio al supermercato.
Per tornare alla cronaca degli scandali recenti, è evidente che ad Alfano, Berlusconi e al PDL in generale frega poco dello Stato, sono evidentemente altre le loro priorità. Eppure, come Napolitano sicuramente saprà, stanno tutti pericolosamente giocando con il fuoco. Non è ideale provocare una popolazione spremuta sempre di più dalle tasse e dai tagli, che vede il proprio voto elettorale distorto in nome dell'obbedienza a potentati sovrannazionali, e a cui una casta privilegiata senza pudore di rinunce impone  arrogantemente sacrifici. Non siamo alla vigilia della Rivoluzione francese, ma un profondo senso di disgusto e indignazione cova già da tempo, e nessuno può sapere che forme può prendere.

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