mercoledì 9 dicembre 2015

Elite non elitaria

Il voto per il FN di Marine Le Pen è sicuramente espressione di una forte avversione per le élite, ma da qui a dire che esso sia sgradito alle élite il passo non è affatto breve. Le èlite, cioé i maggiori esponenti del mondo economico-finanziario, notoriamente non hanno ideologie diverse dalla difesa dei loro interessi, e se storicamente sono riusciti a scendere a patti con Hitler e il nazismo, non si capisce perché non dovrebbero farlo con la Le Pen e il suo partito. In fondo, con tutta questa enfasi sul 'governo forte', potrebbe sembrare naturale affidarsi a chi davvero propone una guida risoluta o quantomeno sembra volerlo fare. Che cosa farebbe la Le Pen in caso di affermazione alle presidenziali? Far uscire la Francia dall'Euro e/o dalla NATO suona decisamente troppo propagandistico. Più probabilmente, aumenterebbero le convergenze con la Russia di Putin, secondo un copione a tratti già delineato dalla Germania in talune occasioni, con la Merkel ma anche sotto Schroeder; sarebbe alquanto difficile riproporre un protezionismo di matrice classica.
Insomma, le famigerate élite potranno aver storto il naso per il risultato elettorale di domenica, sicuramente però non si stanno strappando i capelli.

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